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Quante startup falliscono e perché?

Avviare un’impresa è molto più difficile di quanto la maggior parte delle persone pensi. Raramente un’azienda è così in sintonia con la sua nicchia da poter fluttuare con il minimo sforzo. Ma perché così tante startup falliscono e, soprattutto, quante falliscono “effettivamente”? Le ragioni sono profonde e cerchiamo di isolarle guardando l’argomento dal punto di vista italiano.

Secondo gli addetti ai lavori del mondo startup, le ragioni del fallimento includono l’esaurimento del denaro, l’essere nel mercato sbagliato, la mancanza di ricerca, scarsa collaborazione, marketing inefficace e non essere un esperto del settore.

I modi per evitare di fallire includono stabilire obiettivi, ricerche accurate, amare il lavoro e non smettere.

Attualmente le startup italiane si assestano ormai stabilmente sopra quota 10mila. Al 31 marzo 2020 se ne contano 11.206, il 3,1% di tutte le società di capitali di recente costituzione.

Tipicamente, viene accettato dall’ecosistema startup un tasso di fallimento che va tra il 90 e il 95% a seconda dell’area geografica. In Italia però c’è da dire che non è ancora stabilito il valore di effettivo fallimento delle startup.

Tale situazione è da ricercare nella speciale legislazione che accompagna le iniziative “innovative” nel nostro paese (la definizione di startup innovativa è stata introdotto dall’art. 25, comma 2, del Decreto-legge n. 179/2012) e che ne regolamenta gli aspetti di diritto fallimentare e fiscale. C’è inoltre da considerare che i benefici fiscali di cui possono godere gli investitori retail e non, prevedono che la startup venga “mantenuta in vita” per un periodo minimo. Infatti, vi sarebbe la decadenza dal beneficio fiscale in caso di perdita dei requisiti “innovativi” prima dei 3 anni dall’investimento effettuato.

Ma vediamo insieme i motivi per cui un gran numero di startup falliscono (formalmente e di fatto).

Fondi esauriti: questa ragione, tra l’altro fornita anche molto spesso, non spiega davvero perché un’azienda fallisca. Occorrerebbe capire perché il denaro è finito. Ha smesso di entrare o non è mai entrato? I costi sono stati gestiti male o le vendite non erano sufficienti?
Il denaro che si esaurisce è legato, molto spesso, anche all’incapacità di ottenere finanziamenti pubblici o ulteriori finanziamenti dai soci.

Mercato sbagliato: troppi startupper cercano di avviare un’attività che si rivolga a tutti. Solitamente, se non si individua il mercato, la nicchia, questo approccio non funziona bene. A tutti piacerebbe avere il prodotto universale che non tiene conto dei limiti geografici, di età, di appartenenza sociale etc … peccato che ad oggi siano pochissimi.

Mancanza di ricerca: cosa vogliono i clienti? Troppi aspiranti imprenditori entrano nel mercato pensando di avere un ottimo servizio o prodotto da offrire, ma non si rendono conto che nessuno vuole quel servizio o prodotto. Facendo bene i compiti (a casa) e facendo adeguate ricerche di mercato, si potrà sapere  esattamente come soddisfare le esigenze dei tuoi potenziali clienti. Oggi gli strumenti non mancano, basta solo farsi guidare dalle persone giuste e non avere paure di chiedere consigli.

Scarsa collaborazione: fare business da soli è complesso. Avere uno o più partner che coprano i gap di competenza che Uno di voi è esperto in un settore e l’altro è esperto in un altro. Le tue idee per l’azienda entreranno in conflitto e, senza una chiara risoluzione, inizieranno conflitti interni. Lavori di più e il tuo partner lavora meno, ma il tuo partner pensa di lavorare più duramente di te. Alla fine, l’attività si dissolve perché la partnership non ha funzionato. Avendo un piano aziendale chiaro che delinea i doveri di ciascun partner, puoi evitare la maggior parte dei conflitti prima ancora che si verifichino.

Marketing non efficace: Molte realtà si riducono a due aspetti: marketing e contabilità. Se si eccelle in entrambi, non importa quale sia il prodotto servizio perché qualcuno lo comprerà. La triste verità è che la maggior parte degli imprenditori conosce il proprio mestiere e poco altro. Invece di rivolgersi al famoso “cugino” o, peggio ancora, far da sé le campagne di marketing, è meglio assumere qualcuno che lo sappia davvero fare. Costa denaro, ma se la persona è quella giusta, creerà il giusto valore.

Scarsa esperienza: troppi startupper iniziano la loro attività perché hanno bisogno di un lavoro. Hanno solo una vaga idea di quello che intendono fare o che hanno iniziato a fare e pensano che avranno successo per il solo fatto di aver avuto l’idea. La triste verità è che senza capacità imprenditoriali, competenze reali e nel caso un mentor, questi imprenditori sono destinati a lottare molto per non fallire.

Come evitare di fallire

Come dicevamo all’inizio, il fallimento, per una startup è, per così dire, sempre dietro l’angolo. Abbiamo isolato i punti chiave che possono aiutare uno startupper a non far fallire la sua “creatura”.

Fissare obiettivi e misurarli: sapere esattamente dove si vuole essere e dove esattamente si è. Senza un obiettivo, si vaga senza meta. Fissati gli obiettivi non resta che misurarli e controllarli proprio come quando guardi il cruscotto della tua auto durante un viaggio per verificare in tempo reale il livello di carburante, la temperatura del motore, i km persorsi e la velocità della vettura.

Ricerca: occorre fare in modo di conoscere tutto sul mercato in cui si opera. E’ necessario scoprire cosa vogliono i clienti. Sapere che pagheranno “9 € ma non 10€” e perché. Conoscere il potere d’acquisto del proprio target, i loro desideri e cosa li fa crescere. Più si conosce, più e meglio si può fare una proposizione adatta.

Amare il proprio lavoro: se non si ama quello che si fa, questo emergerà molto presto. È necessario essere appassionati del proprio lavoro e ciò ridurrà drasticamente la possibilità di fallire.

Non smettere: Ci saranno periodi in cui le cose si trascineranno e si metterà in dubbio la scelta che si è fatta di avviare una startup. Quando questo accadrà, sarà il momento di dedicare ore extra, spingere più forte e fare in modo che tutto funzioni di nuovo.

Concludendo

Per raggiungere ottimi risultati e, soprattutto non fallire, è necessario tenere in considerazione ogni parte del proprio business e comprendere l’importanza. Il processo di crescita di una startup è paragonabile a un viaggio in auto. Se lavorerai con impegno, costanza e testerai con successo la tua idea prima di lanciarti a mercato, riuscirai a mantenere la tua attività tra quel 10% vincente!

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